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Metti una sera al Mandarin Oriental…

Ristorante “Seta” @ Mandarin Oriental Milano – Teaser

Premetto che sull’argomento sono fazioso e poco obiettivo. MO – diminutivo di Mandarin Oriental – per me è da sempre sinonimo di lusso allo stato puro, fin dal mio primo indimenticabile soggiorno all’Oriental di Singapore quasi 15 anni fa.

E da quando ha aperto a Milano, non ho perso l’occasione per un site inspection e per un aperitivo, visto che – purtroppo – un soggiorno non me lo posso permettere.

Mi ero tuttavia ripromesso una cena nel ristorante dell’hotel, il Seta, alla prima occasione possibile e settimana scorsa non ho mancato di soddisfare il mio desiderio – per giunta in piena fashion week.

DELLA POSIZIONE
La location – in Via Andegari, dietro Corso Manzoni – è fantastica perché è proprio nel cuore di Milano, nella zona meno fashionista ma al tempo stesso più elegante.

Il parcheggio – sebbene tragico non è un problema – perché per i clienti del Seta è disponibile il servizio di Valet Parking: entri nell’ingresso e molli macchina e chiavi a uno dei membri dello staff che immediatamente si avvicinano.

Tra la gente che affolla la lobby, basta presentarsi e segnalare che si dispone di una prenotazione che immediatamente qualcuno di prende cura di te e ti scorta fino al tavolo.

DELL’AMBIENTE

Ristorante “Seta” @ Mandarin Oriental Milano – Il cortile interno

La cosa più bella è che in queste serate settembrine si può ancora audacemente scegliere di cenare all’aperto, nella corte dell’hotel (una delle corti è per il bar-bistrot – mentre l’altra è dedicata in esclusiva al ristorante). L’atmosfera con le luci soffuse, le piante e il dehor è semplicemente fantastica. I tavoli sono sapientemente disposti lungo i lati della corte, mentre al centro  c’è la zona di servizio.

Ristorante

Ristorante “Seta” @ Mandarin Oriental Milano – Il cortile interno

La cucina è a vista attraverso le porte finestra dove lo Chef, Antonio Guida e il suo staff spadellano di gran carriera.

Ristorante “Seta” @ Mandarin Oriental Milano – Il cortile interno

I tavoli, grandi e quadrati, sono morigerati e appaerecchiati in maniera sobria con la sola eccezione per il sottopiatto che – diverso per ogni commensale – è una realizzazione di Fornasetti.

Ristorante “Seta” @ Mandarin Oriental Milano – Piatto by Fornasetti

Ristorante “Seta” @ Mandarin Oriental Milano – Piatto by Fornasetti

Ristorante “Seta” @ Mandarin Oriental Milano – Piatto by Fornasetti

Lo staff è sovrabbondante e molto molto ben organizzato: dopo essersi presi cura di giacche e soprabiti, c’è già il sommelier che si propone per un drink di benvenuto… dalla bollicina ad un cocktail realizzato dal bistrot.

Ristorante “Seta” @ Mandarin Oriental Milano – Aperitif

Ristorante “Seta” @ Mandarin Oriental Milano – Aperitif

DEL MENU’
Il menù propone un percorso degustazione (chiamato “dedica a Milano”) oppure la classica carta: va da sé che la carta può risultare un “investimento” economico non indifferente.

Ovviamente il menù degustazione permette – senza stravolgere – di apportare delle piccole variazioni che incontrino i gusti o superino le intolleranze di ciascun ospite.

Sebbene siano menzionate 5 portate, lo Chef Antonio Guida, il direttore Alberto Tasinato e tutto lo staff sono pronti a sorprendere con piatti aggiuntivi ad ogni angolo, dall’amouse bouche allo spaghetto e via dicendo.

Per cui alla domanda che prima o poi tutti si pongono “Ok, costa un botto ma almeno si mangia in quantità decente?” la risposta è “assolutamente sì: le portate sono svariate e tutte di giusto calibro” (ovvio che non sono porzioni faraoniche, visto il numero).

DEL SERVIZIO
Impeccabile, senza sbavature, preciso, tempestivo… all’inizio sembrava tutto previsto, organizzato ma un po’ impersonale: sbagliato! Superato l’ambientamento e rotto il ghiaccio è stato come se il personale, il sommelier e il direttore abbiano aperto il “manettino del turbo” di una Formula 1, per fare un’iperbole. Alla perfezione e alla professionalità si sono aggiunte la simpatia e il calore umano, in grado di trasformare un’esperienza fantastica in un’apoteosi. Tutti, dal primo all’ultimo membro dello staff, hanno regalato il massimo ed offerto il meglio, con una attenzione e una gentilezza da “libro di scuola”.

Tra loro pochi sorrisi, molti sguardi e tanta sintonia: piatti serviti simultaneamente, descrizione puntuale degli stessi e consigli a puntino. Eccellenza allo stato puro.

Da sottolineare la velocità: 11 portate in 2 ore e mezzo…. Rapido ma non troppo, esattamente come si conviene per i numeri uno.

DEI VINI
Io non sono un intenditore per cui nei miei giudizi mi limito a qualche considerazione: vi sono certamente altri stellati Michelin, che vantano cantine più opulente o faraoniche; la lista del Seta è sicuramente più selettiva, non solo per quantità ma anche per qualità: basti dire che salta subito all’occhio la bottiglia di Krug d’annata da 3900 euro.

Noi ci siamo “accontentati” – se così vogliamo dire – di una bottiglia di Gewurz Traminer del 2009

DELLE PIETANZE
Qui lascio parlare le foto.

Finger food assortito: ebbene sì, mi sono arrischiato a mangiare la melanzana (a dx), eccellente la cozza gratinata.

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