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[LONGEST WORLD FLIGHT T.R.] Singapore Air : New York Newark – Singapore // A345 Business Class [IT – Part 1]

SQ0021 – NEW YORK NEWARK – SINGAPORE CHANGI

Newark – Singapore by Singapore Airlines (teaser)

Questo è certamente uno tra i trip report più particolari poiché il volo EWR-SIN è il volo commerciale (attualmente e storicamente)  più lungo del mondo sia in termini di distanza (record che condivide con il gemello in senso opposto) sia in termini temporali. E’ indubbio dire che le frasi e nelle parole che leggerete terranno conto di questo elemento non trascurabile: 18 ore di volo sono un lasso di tempo enorme che mette alla prova non soltanto i passeggeri ma anche l’equipaggio che deve lavorare in forti condizioni di stress. Parimenti è giusto sottolineare che oggi a bordo ci sono solo 30 passeggeri (parliamo di un Airbus A345) con l’equipaggio a pieni ranghi.

Per le statistiche, il volo parte alle ore 23.00 da Newark e arriva a Singapore Changi alle 5.00 circa di DUE giorni dopo. Tecnicamente è considerato un volo transpacifico ma le situazioni climatiche contingenti rendono la rotta estremamente variabile al punto da attraversare in taluni casi l’Oceano Atlantico.

CHECK-IN
Newark è tutto sommato un aeroporto organizzato, ma vi sono alcuni aspetti che lo rendono antipatico, primo tra tutte l’accessibilità. Il metodo migliore – taxi escluso – è utilizzare il NYC transit, il sistema ferroviario locale, che con circa 12 dollari permette di andare dalla Pennsylvania Station (vicino a Herald Sq) fino alla stazione in prossimità dell’aeroporto di Newark. Il treno è malandato e sempre pieno di pendolari, ciononostante è comunque piuttosto affidabile in termini di puntualità. Memore di passate esperienze questa volta ho conservato il biglietto dopo il controllo, giacchè è necessario obliterarlo per poter accedere all’Air Train (ebbene sì, ho già fatto in passato la caxxata di buttarlo). Attraversata la stazione, come detto, si prende l’Air Train una monorotaia di piccole dimensioni che raggiunge i vari terminal.

I voli della Singapore, così come quelli di tutte le compagnie non americane, partono dal terminal B, terminal tutto sommato moderno. Eccetto British Airways che ha scelto di posizionare la propria zona check-in al piano inferiore, tutte le altre sono in schiera al piano principale. Singapore Airlines in particolare, che da qui opera solo ed esclusivamente il volo SQ21, è all’estremità sinistra del fabbricato. L’orario tardivo del volo fa sì che sia l’ultimo in partenza da qui ogni giorno e pertantoi saloni sono pressoché deserti con pochissimi passeggeri che si aggirano tra i banchi.

In compenso, ai propri banchi lo staff è nutrito, complice anche che il volo SQ21 è un volo all business class, e si adopera in maniera proattiva nelle operazioni di accettazione.

Con immediatezza raggiungo il mio counter dove presento il passaporto e l’agente svolge i controlli del caso: nel mentre ad una sua collega domando se è previsto un volo pieno: mi sorride e mi dice che siamo soltanto in 30, con un load factor veramente modesto. Pochi secondi dopo il primo agente mi restituisce il passporto, mi chiede se voglio caricare la tessera Frequent Flyer e quindi mi consegna la carta d’imbarco e mi spiega che Singapore Airlines è lieta di invitarmi nella sala d’attesa che nel caso in questione è la SAS lounge, situata in fondo al corridoio dopo i controlli di sicurezza: il volo imbarcherà dal gate 65 alle ore 22.30.

CONTROLLI SICUREZZA
Se d’abitudine i checkpoint americani riservano amarezza, oggi non è così: i voli sono ormai tutti partiti e da questo terminal ormai – ore 21.40 – ne sono rimasti una mezza dozzina si e no. Ai controlli di sicurezza regna una calma sovrana, con gli stessi TSA officer rilassati e non più intenti a sbraitare chissà quali regole.

Affrontato l’ennesimo tete-a-tete con i body scanner, mi avvio per il corridoio desolato, in direzione della lounge.

LOUNGE
La lounge SAS è probabilmente il luogo più vivace dell’intero satellite: di fatto è la lounge designata per i voli Star Alliance in partenza da quell’area.

SAS lounge at Newark

Non è un capolavoro né per design né per dimensioni: è semplicemente una lounge normale che alle 21.40 raccoglie più o meno una trentina di persone. Il design vorrebbe essere minimale ma forse assomiglia più a uno stile IKEA (che nel caso di SAS Scandinavian si abbina abbastanza. Superato l’ingresso, c’è un lungo tavolo alto con sgabelloni, mentre a lato da una libreria compaiono riviste e quotidiani. Oltre ad una piccola area con i pc (il sistema WI-FI funziona discretamente bene ed è accessibile tramite password fornita all’ingresso), la lounge si apre di tre aree principali: sulla sinistra la food station, e più oltre la zona refettorio, mentre a destra c’è l’area soggiorno, con poltrone non meglio identificato di colore rosso e blu, arrangiate in discutibili layout.

SAS lounge at Newark

SAS lounge at Newark

L’area per mangiare è deserta e sinceramente non è quella che si potrebbe definire accattivante, perché a conti fatti assomiglia di più ad una specie di mensa scolastica con i tavoli tondi e gli sgabelli. Si potrebbe decisamente migliorare la situazione.

La food station è invece interessante: partendo dal presupposto che di solito nelle lounge americane c’è sempre pochino da mangiare, in questo caso l’offerta è abbastanza variegata, con una vasta scelta di insalate e formaggi, brioche e muffin, panini ed instant noodles. A colpire è tuttavia una lavagnetta vicina a degli scaldavivande che elenca una serie di piatti del giorno, preparati – almeno sembrerebbe – per chi vola Singapore Airlines: dai noodles vegetali, alle patate alla spagnola, passando per ravioli all’aragosta e “buffalo wings” (non l’ho tradotto perché non so di cosa si tratti).

SAS lounge at Newark

SAS lounge at Newark

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